Ludovico Bertin
Fin dai tempi delle scuole medie, Ludovico si è approcciato all’arte e continua tuttora a coltivare questa passione seguito da un’educatrice del CDD di Merate.
Ha uno spazio tutto suo all’interno del laboratorio creativo, dove posiziona la tela bianca sul suo tavolino, sceglie fra tre o quattro colori acrilici e lo strumento da utilizzare per iniziare il lavoro, non solo dei semplici pennelli, ma attrezzi che Ludovico ha sperimentato nel corso degli anni per la stesura del colore: spruzzino, spazzole, annaffiatoio, spatole, forchetta, spugne, phone e altro ancora.
Ludovico si è sempre mostrato aperto ad approcciarsi alle varie tecniche, utili anche all’esercizio di una gestualità che si discosta dalla sua ritualità. Tendenzialmente egli stende il colore partendo dalla parte centrale della tela, con movimenti che vanno dall’alto verso il basso fino a riempimento dello spazio e predilige poi schizzare il colore sulla tela con il pennello producendo un effetto stile Pollock. Inoltre ha provato a utilizzare anche sabbia, sassi, fiori secchi, garze a completamento dell’opera per apportare tridimensionalità all’immagine.
Recentemente sta sperimentando anche una tecnica che prevede dei movimenti con pennelli o altri materiali andando a tamponare il colore sulla base.
Ludovico trova nell’arte uno spazio gratificante, trae benessere dall’attenzione che gli viene dedicata durante la realizzazione del quadro e anche nel momento in cui l’opera è terminata e viene consegnata alla famiglia o esposta davanti al pubblico.